Collocata sul bordo del colle su cui sorge Cerreto Laziale, la Chiesa di San Sebastiano conserva la memoria di un tempo in cui la fede era l’unica difesa contro le malattie.
La posizione “fuori le mura” della Chiesa di San Sebastiano fa pensare, infatti, che sia una delle tante chiese erette “contra pestem” tra Medioevo e Rinascimento. All’interno c’è un bel ciclo di affreschi cinquecenteschi dove, oltre a una carrellata di santi tradizionalmente invocati contro le malattie, è raffigurato più volte san Sebastiano, protettore dal terribile morbo. Lo si vede nella versione classica, trafitto dalle frecce, ma anche in quella, meno diffusa, vestito da soldato con le frecce in mano; accanto c’è un piccolissimo orante inginocchiato, quasi l’autore volesse rimarcare quanto sia piccolo l’uomo di fronte al soprannaturale. Storie della vita di san Sebastiano decoravano anche la parete di fondo; ma purtroppo, dopo che a metà dell’Ottocento è stata abbattuta per far spazio al nuovo abside, ne rimangono solo dei lacerti.
Interessanti sono, infine, il grande Crocifisso ligneo cinquecentesco, che incombe sull’altare, e un piccolo altare votivo del II secolo d.C., rinvenuto nelle campagne, su cui sono scolpite delle figure di divinità romane.