Castello Orsini di Scarpa


Austera architettura dal sapore alpino

Si rimane sempre un po’ sorpresi dall’aspetto quasi teutonico del Castello Orsini di Scarpa che, dalla rupe a picco sulla vallata del Torrente Rio Scuro, sovrasta Cineto Romano.
Castello Orsini di Scarpa può sembrare un nome curioso, in realtà fino al 1884 Cineto Romano si chiamava proprio Scarpa, termine derivato da Scaptia, con cui, fin dal 332 a.C., i romani indicavano il villaggio.
Nonostante i numerosi restauri, dovuti anche alla sua trasformazione in abitazioni residenziali, si presenta ancora austero e imponente, con una grande torre difensiva, feritoie e merlature. L’area del castello inizia dalla porta adiacente alla torre dell’antico posto di guardia, riconoscibile dal grande orologio comunale aggiunto nel secolo scorso. Sul portale che introduce alla corte, campeggia l’iscrizione del 1556: Ostium no. Hostium [Non è la porta dei nemici].
La costruzione originaria risale all’XI secolo. Dal XIII secolo, e fino al primo Seicento, è appartenuto a vari rami degli Orsini. Nonostante fosse un piccolo castello, nel periodo delle Guerre d’Italia salì alla ribalta delle cronache: racconta infatti il Guicciardini che Ascanio I Colonna, schierato contro il papa, nel dicembre 1526 attaccò il castello con 4000 fanti tentando invano di conquistarlo.
Nel 1612 passò ai principi Borghese e, dopo vari passaggi di mano, nel 1934 fu messo all’asta e acquistato dai Padri Oblati di Maria Immacolata che lo trasformarono in appartamenti.




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