Orchidee spontanee nella Valle del Simbrivio: conferme e nuove scoperte

Nel ventennale dalla sua costituzione, Il G.R.O.S.S. (Gruppo di Ricerca delle Orchidee Spontanee nei Simbruini), insieme alle locali Associazione Culturale “Don Salvatore Mercuri” e “Gruppo dei Muntagnoli“, ha organizzato cinque escursioni naturalistiche, mirate alla ricerca e al monitoraggio delle orchidee spontanee, nei diversificati ambienti di Vallepietra (da 800 a circa 2.000 metri di quota).
Sono state osservate ben 36 diverse specie di Orchidee spontanee, più altre varietà di ibridi: O. purpureax militaris; O. militaris x simia; O. mascula x pauciflora¹ e forme apocromatiche albiflora (con fiori interamente bianchi): O. morio, O. pauciflora, Gymnadenia conopsea, O. mascula e O. purpurea, che riconfermano ed ampliano i precedenti rinvenimenti, fatti negli anni dall’Associazione, taluni delle vere rarità ed unicità tipiche del nostro territorio.
Tra queste ultime, riteniamo utile segnalare o anche riconfermare la presenza di quelle più significative: O. pallens (Monte Autore, versante Sorgenti del Simbrivio), O. Spitzelii (Monte Tarinello), O. insectifera (Valle del Simbrivio, da quota 900 a 1.600), E. palustris (Valle del Simbrivio, con tre importanti stazioni), O. militaris e O. tetralonie.
Un cenno particolare merita il genere Epipactis elleborine. Una sottospecie, l’Orbicularis, segnalata anni fa dal nostro Gruppo e ufficializzata dal GIROS (Gruppo Italiano per la Ricerca sulle Orchidee Spontanee), come unica stazione presente in Italia, continua a essere monitorata con successo anche nel 2018. Sempre di questo genere (elleborine) sono in corso approfondimenti che potrebbero apportare ulteriori e importanti novità in materia.

Che cosa cercare dunque nel Parco Naturale dei Monti Simbruini nei mesi di maggio, giugno e luglio? Piccole piante dai fiori variopinti e dalle forme singolari: le orchidee spontanee, e, una volta individuate, guai a coglierle, sono piante protette e soprattutto patrimonio di tutti noi. Ci auguriamo che la preziosità dell’orchidea e i suoi variopinti fiori ridestino, in un pubblico sempre più vasto, sensibilità e attenzione in un nuovo equilibrio che tenda a preservare l’ambiente e a rendere la vita dell’uomo migliore di come è.
Le passeggiate didattiche naturalistiche si sono svolte tutte in modo regolare, con ampia partecipazione di appassionati e sensibili escursionisti, tra questi, ci fa piacere citare figure ed esperti in vari settori che hanno voluto onorarci con la loro presenza e a tutti rivolgiamo un sentito ringraziamento: Giulio Ielardi, autore di numerose ed importanti Guide naturalistiche, e con Renzo Mastracci noti fotografi naturalisti, facenti parte dell’AFNI (Associazione Fotografi Naturalisti Italiani); Antonio Pancrazi, esperto conoscitore delle piante aromatiche, officinali ed “erbe” commestibili; Bruno Petriglia, fotografo botanico dell’Italia Centrale, in particolare della flora spontanea del Lazio con 3.431 specie censite; collaboratore dell’Agenzia scientifica inglese Science Photo Library e membro autorevole, fin dalla costituzione, del G.R.O.S.S.



Il G.R.O.S.S. nasce nel 1998 per la passione per la ricerca e la conoscenza di tale materia inizialmente nel vasto territorio montano del Comune di Vallepietra, da cui provengono gli ideatori del Gruppo (Riccardo Graziosi ed Alessio Locicero). Successivamente, con l’aiuto di altri tre impareggiabili figure (Bruno Petriglia, Giampaolo Picone e Ugo Imprescia) l’interesse si espande dapprima ai vicini Monti Lucretili, Ernici, Lepini e, a seguire, in buona parte del Lazio.
Nel tempo, in considerazione dei molteplici e singolari risultati conseguiti, taluni vere e proprie novità nel settore, ne è derivata una divulgazione, anche scientifica, sia agli Organi istituzionali (Parco Naturale dei Monti Simbruini), sia ad organizzazioni parallele, anche di livello nazionale (GIROS e CAI), come pure a numerosi esperti nazionali ed esteri. Inoltre, al fine di alimentare consapevolezza e attenzione a un pubblico più allargato verso tale singolare conoscenza, nota solo a pochi eletti, è stata sempre rivolta particolare attenzione alle centinaia di persone comuni che, nel tempo, si sono appassionate – mediante mostre fotografiche, convegni ed escursioni mirate nei vari periodi di fioritura – allo straordinario mondo delle Orchidee spontanee.

14 agosto 2018
a cura di: Riccardo Graziosi – Presidente G.R.O.S.S.

¹ N.d.A.: Si tratta dell’ibrido “Orchis Colemannii”, scoperto a fine ‘800 da Enrico Coleman (famoso pittore, facente parte dei noti “25” Paesaggisti della campagna romana della seconda metà dell’ottocento; tra i primi soci della Sezione romana del C.A.I. e, pertanto, grande escursionista nonché primo osservatore delle orchidee spontanee del Lazio). Tale ibrido il Coleman lo rinvenne proprio nel nostro ambiente montano, dove era solito salire in Montagna. Il grande botanico Fabrizio Cortesi, agli inizi del ‘900, volle dedicare all’amico E. Coleman questo nuovo ibrido motivando che “…l’occhio suo acuto di indagatore perspicace gli aveva permesso di acquisire una perfetta conoscenza di queste piante; molto prezioso materiale Egli mi fornì per i miei Studi critici sulle orchidacee Romane…”.







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