Era la metà dell’Ottocento quando un contadino di Castel Madama, quasi per gioco, innestò una pera comune con una selvatica. L'ibrido produsse un frutto buonissimo: piccolo dalla polpa bianca, soda e succosa e la buccia verde e liscia. In poco tempo s’iniziò a coltivarla con successo in tutto il territorio, tanto che oggi la Pera Spadona di Castel Madama è diventata patrimonio della biodiversità agraria del Lazio e gli alberi si vendono nei vivai di tutta Italia. La terza domenica di luglio, la Pera Spadona, chiamata affettuosamente “Stualetta”, dal soprannome del suo inventore, è la protagonista di una sagra locale che, insieme al Palio di Madama Margherita, anima l’estate castellana.