Atteso per tutto l’anno, il Palio Madama Margarita è davvero spettacolare. Per due weekend, tra la fine di giugno e i primi di luglio Castel Madama si trasforma, sembra di essere catapultati in pieno Rinascimento.
Una scenografia meticolosa ricostruisce quadri viventi di straordinario realismo. Tintori che stendono stoffe colorate. Fabbri che piegano il ferro sull’incudine. Falegnami intenti a piallare e tanti altri artigiani di cui si è persa memoria.
Nelle vecchie cantine spuntano botteghe e osterie con vasellame di coccio e avventori che discutono. Nei giardini i menestrelli cantano romanze d’amore. Falconieri, mangiafuoco e giocolieri danno spettacolo nelle piazze. Nei vicoli i ragazzi si divertono con giochi che non esistono più. Non c’è un solo angolo del centro storico che non rappresenti un fedele spaccato di vita quotidiana del Cinquecento.
Il Palio celebra l’ingresso, nel 1538, di Madama Margarita d’Austria nel suo feudo. Da allora il Castrum Sancti Angeli, in onore dell’illustre figlia dell’imperatore Carlo V d’Asburgo, si chiamò Castel Madama.
Per mesi, anziani, giovani e bambini si dedicano ai preparativi. È un crescendo di tensione e entusiasmo che culmina con l’avvio della manifestazione, quando le porte del borgo antico si aprono ai visitatori. Il corteo dei quattro rioni (Borgo, Castelluccio, Empolitano e Santa Maria della Vittoria) rende omaggio a Madama Margarita mentre le rappresentazioni si ripetono. L’ultimo giorno si svolgono le gare di abilità a cavallo che si disputarono all’epoca: Giostra del Saraceno, Giostra delle Bandiere e Corsa. Il rione vincitore riceverà l’ambita spada di Carlo V e potrà fregiarsi del titolo di Rione Margarita.