Il monastero benedettino più antico del mondo
L’Abbazia di Santa Scolastica sorge a picco sull’Aniene, nel punto in cui la valle si fa più stretta e la natura è così spettacolare e selvaggia da lasciarvi incantati; visitarla è un’esperienza indimenticabile!
L’Abbazia di Santa Scolastica è l’unico rimasto dei dodici monasteri fondati da san Benedetto intorno al VI secolo. Nel tempo divenne un importante centro di potere feudale ed economico; oggi è il più antico cenobio benedettino ancora attivo.
Dietro la severa facciata, ricostruita dopo la profonda ferita dei bombardamenti del 1944, nasconde continue soprese. I periodi della storia s’intersecano, come in un gioco d’incastri, rivelando le linee classiche del Chiostro Rinascimentale; il giardino del Chiostro Gotico, con il bell’arco flamboyant voluto, forse, dall’abate Torquemada; fino, al duecentesco Chiostro dei Cosmati, con i piccoli archi che poggiano su sottili colonnine di marmo dai capitelli l’uno diverso dall’altro.
Dovunque siate vi segue il profilo austero dell’alto campanile romanico che affianca la chiesa, ridisegnata, a metà del Settecento, da Giacomo Quarenghi, l’architetto di Caterina II di Russia.
Qui, nel 1465, fu introdotto il torchio a caratteri mobili di Gutemberg; la splendida Biblioteca, che già conteneva migliaia di incunaboli e codici miniati, si arricchì dei primi libri stampati in Italia.
Dal 2018 l’Abbazia di Santa Scolastica, insieme al Monastero di San Benedetto, è candidata a rappresentare “Il Paesaggio Culturale degli Insediamenti Benedettini dell’Italia Medievale” nella lista dei Patrimoni UNESCO.
Dietro la severa facciata, ricostruita dopo la profonda ferita dei bombardamenti del 1944, nasconde continue soprese. I periodi della storia s’intersecano, come in un gioco d’incastri, rivelando le linee classiche del Chiostro Rinascimentale; il giardino del Chiostro Gotico, con il bell’arco flamboyant voluto, forse, dall’abate Torquemada; fino, al duecentesco Chiostro dei Cosmati, con i piccoli archi che poggiano su sottili colonnine di marmo dai capitelli l’uno diverso dall’altro.
Dovunque siate vi segue il profilo austero dell’alto campanile romanico che affianca la chiesa, ridisegnata, a metà del Settecento, da Giacomo Quarenghi, l’architetto di Caterina II di Russia.
Qui, nel 1465, fu introdotto il torchio a caratteri mobili di Gutemberg; la splendida Biblioteca, che già conteneva migliaia di incunaboli e codici miniati, si arricchì dei primi libri stampati in Italia.
Dal 2018 l’Abbazia di Santa Scolastica, insieme al Monastero di San Benedetto, è candidata a rappresentare “Il Paesaggio Culturale degli Insediamenti Benedettini dell’Italia Medievale” nella lista dei Patrimoni UNESCO.
