A due passi dall’Abbazia di Santa Scolastica, incastonati nella lussureggiante gola dell’Alta Val d’Aniene, si trovano i resti della Villa di Nerone, la cui costruzione ha dato origine ai mitici “Simbruina Stagna”
La Villa (60 d.C. circa) è una costruzione davvero originale, non solo per la scelta del luogo, ma soprattutto perché rappresenta una fantastica fusione tra architettura, invenzione scenica, e paesaggio naturale; concetti ripresi dagli architetti neroniani anche nella Domus Aurea. Si estendeva su una superficie di oltre due chilometri e mezzo e abbracciava letteralmente il fiume che fu imbrigliato da tre dighe. Lungo i laghi artificiali così creati, ben descritti da Plinio e da Frontino, erano disposti i vari ambienti raccordati dal Pons Marmoreus citato anche nelle fonti medievali. Per raggiungere la Villa Nerone fece costruire una diramazione della Tiburtina, la Via Sublacense, riutilizzando, in parte, la strada di servizio degli acquedotti.
Nonostante lo splendore dei luoghi e le superbe architetture, l’imperatore abbandonò presto Subiaco; Tacito racconta che fu a causa di un cattivo presagio avuto mentre banchettava.