È il simbolo di un gemellaggio spirituale l’Oratorio di San Pietro Eremita a Trevi nel Lazio; un luogo di culto in cui convivono stile barocco e pittura moderna.

È un’atmosfera di serenità interiore che avvolge i visitatori della Chiesa di San Pietro Eremita. Sarà la suggestione del commovente gruppo marmoreo di primo Settecento che lo raffigura, così simile all’Estasi di Santa Teresa d’Avila del Bernini; o l’attualità degli affreschi, che illustrano la sua vita, rivisitati con occhio moderno da Edmondo Campana nel 1971; o forse per quel senso di intimità che si prova quando si scende nel piccolissimo tugurio dove morì, il 30 agosto 1052; ma a distanza di secoli questa chiesa trasmette ancora sentimenti immutati.

Tipica personalità ascetica medievale, san Pietro Eremita era originario di Rocca di Botte, sul versante abruzzese dei Monti Simbruini. Dedicò la sua vita a diffondere il messaggio evangelico tra i paesi dell’Alta Val d’Aniene. La sua dedizione per il prossimo ancora oggi è ricordata dalla devozione popolare, particolarmente sentita a Trevi nel Lazio e a Rocca di Botte che si uniscono ogni anno in un gemellaggio spirituale con un reciproco pellegrinaggio. I luoghi della sua predicazione sono poi diventati le tappe del Cammino di San Pietro Eremita.