La Chiesetta di San Rocco, con i suoi affreschi e le memorie graffite, documenta, come un vero e proprio reportage, un secolo e mezzo di vita arsolana tra Quattro e Cinquecento.
Colpiscono il realismo pittorico e la delicatezza del tratto dei dipinti che coprono interamente questa piccola chiesa, sorta fuori le mura nel XV secolo. Probabilmente era un santuario rurale contra pestem; tra i tanti santi e scene religiose sia sulla parete d’altare, sia su quella a sinistra troviamo san Rocco e un grande san Sebastiano, entrambi invocati contro la peste.
Ancora poco si sa dell’autore, che ha sicuramente lavorato anche nell’Abbazia di Santa Scolastica e nel Monastero di San Benedetto e nella Chiesa di Santa Maria in Arce a Jenne, ed è definito Maestro di Arsoli.
Singolari sono le memorie storiche, soprattutto sulla parete destra, che ci raccontano delle scorrerie dei briganti di Marco Sciarra, dei numerosi morti nelle due pestilenze del 1608 e 1656, di memorabili nevicate e grandinate, e una curiosa annotazione su un certo Achille da Auricola “venuto alla scuola di Arsoli”.