Tempietto di San Giacomo Maggiore


Capolavoro d’arte gotico-rinascimentale

L’elegante facciata con sculture in pietra bianca del Tempietto di San Giacomo Maggiore dona un fascino esclusivo alla grande piazza centrale di Vicovaro.
Per apprezzarne fino in fondo la bellezza non basta guardalo il Tempietto di San Giacomo Maggiore, bisogna osservarlo nei suoi splendidi particolari. Voluto, come tomba di famiglia, da Giovanni Antonio Orsini, fu iniziato, a metà del Quattrocento, da Domenico da Capodistria e terminato, dopo il 1664, da Giovanni Dalmata, che su commissione di Giovanni Orsini, Arcivescovo di Trani, scolpì le statue superiori.
Al primo impatto colpisce il simbolismo. Il bassorilievo della lunetta, in cui si san Paolo e san Pietro presentano alla Madonna i due committenti; la profusione di stemmi e rosette, emblema degli Orsini; la sua stessa titolazione a San Giacomo, protettore della famiglia: è più che appariscente la glorificazione di una delle casate più potenti del tempo, che proprio da Vicovaro, poco prima del Duecento, aveva iniziato la sua ascesa.
Al di là dei desideri del committente, però, è la bravura di Domenico da Capodistria che ci fa emozionare. Nella plasticità dei volti, nel disegno delicato delle pieghe degli abiti, nella ricercatezza della struttura delle nicchie con colonnine, intagli e fiorami che sembrano merletti, emerge prorompente l’estro di un artista di cui si sa poco, ma la cui scomparsa fu rimpianta dai protagonisti del suo tempo. Nel suo insieme, con le sculture superiori realizzate da Giovanni Dalmata, il Tempietto di San Giacomo Maggiore è uno splendido esempio italiano del passaggio dallo stile tardo-gotico a quello rinascimentale.



Tempietto di San Giacomo Maggiore

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