Un Museo dedicato soprattutto alle donne che, attraverso i loro ritratti, gli oggetti, i costumi, racconta la quotidianità della gente di montagna e quel singolare legame tra Cervara di Roma e l’arte.
Il pastore era uno dei mestieri più diffusi in Val d’Aniene; una lavoro duro per gli uomini che durante la transumanza passavano mesi lontani da casa, non meno facile per le donne su cui ricadeva la gestione familiare. Fiere e autonome sapevano affrontare la vita con disinvoltura e leggerezza; in un’epoca in cui non avevano diritti legali, erano abituate ad amministrare le proprietà di famiglia e ricevere in dote dallo sposo splendidi gioielli da gestire in caso di necessità. Su di loro, fin dai tempi del Grand Tour, si è posato lo sguardo di grandi artisti che ci hanno lasciato affascinanti ritratti, come le incisioni del Pinelli o Le Cervarole e Rosanera alla Fontana di Ernest Herbert, suggellando così il legame di Cervara di Roma con l’arte, poi sublimato nella Montagna Scolpita che avvolge l’intero borgo.
Allestito sotto la Collegiata di Santa Maria della Visitazione, negli antichi granai della Curia dove ancora si leggono i graffiti dei conteggi delle decime, il Museo della Montagna propone una raccolta dei costumi tradizionali di Cervara di Roma, collane di corallo, ricostruzioni di ambienti domestici, ex voto, libri e paramenti sacri, strumenti agricoli e della pastorizia, disegni e riproduzioni di famosi dipinti; un percorso storico-culturale arricchito da materiale didattico tradotto in inglese e in Braille.