Bambini che giocano a palla, una signora che lavora a uncinetto sull’uscio, altre che curano i gerani alle finestre … nella fortezza di Agosta, ormai trasformata in abitazioni, non troverete saloni, feritoie o camminamenti. Questa passeggiata è un’esperienza sospesa tra vita quotidiana e storia medievale.
L’acciottolato di corte; i gradini di pietra consumati dal tempo; l’ingresso sormontato dalla bertesca; i portali in pietra della Chiesa di Santa Maria Assunta; l’alta torre avvolta nella leggenda della malinconica principessa Augusta, che il padre rinchiuse qui per non farle sposare il suo innamorato, raccontano di un Medioevo in cui l’Abbazia di Santa Scolastica costruiva la sua giurisdizione temporale e, anche qui, si sentiva l’influsso delle lotte tra guelfi e ghibellini.
La sua storia inizia con un Privilegio del 1005 in cui il papa conferma tra le proprietà dell’Abbazia “l’intero monte” e il castello di Agosta, ancora in costruzione. Un dominio diretto dunque sui ricchi raccolti e sull’area di captazione dell’Acquedotto Claudio, l’unico dei grandi Acquedotti Aniensi che era ancora attivo.
La fortezza torna alla ribalta delle cronache nel 1166, quando Filippo di Marano, barone d'origine normanna, costrinse Agosta a giurargli fedeltà. L’episodio era il culmine di una lunga lotta tra gli abati di Subiaco e la famiglia di Filippo che, dal 1116, cercava di sottrargli possedimenti. Ma questo fu certamente l’episodio più cruento. Per dieci anni si dettero battaglia. Filippo, riuscì a controllare diversi castelli, imprigionò ad Agosta l’Abate Simone, e ne nominò uno di sua fiducia; a sua volta fu catturato e sempre perdonato. Finché, nel 1176, papa Alessandro III ristabilì la pace. Filippo giurò fedeltà all’Abbazia ma chiese e ottenne il feudo di Jenne, quello stesso dove, intorno al 1199, nacque il suo discendente Rinaldo II che diventerà papa Alessandro IV.
Il castello di Agosta fu di nuovo messo a ferro a fuoco nel 1382, durante il cosiddetto Sacco dei Colonna. Seppe risollevarsi ma dal Cinquecento iniziò a perdere la sua funzione difensiva e fu gradualmente inglobato nel tessuto urbano.