Il Presepe Vivente, da ormai quasi quarant’anni, trasforma Jenne in un'esperienza che emoziona e stupisce. Il cuore medievale del borgo si anima con i quadri scenici della Natività che richiamano la tradizione italiana.
Tra le viuzze, le piazzette e le antiche cantine aperte per l’occasione, i manichini sembrano prendere vita: chi tira la pasta col mattarello, chi pigia l’uva nei tini, chi lava o stende i panni.
Si ricreano le tavole contadine con vasellame di coccio e le vecchie botteghe con sacchi e ceste di frutta, perfino l’antico mulino che svetta tra le case. Dai costumi, un mix tra quelli locali e dettagli orientaleggianti, fino ai minimi particolari, frutto di un attento restauro di oggetti donati dagli jennesi e conservati gelosamente per l’edizione successiva, tutto rivive nelle sue antiche vesti. Ogni angolo racconta una storia, ogni passo è una sorpresa che si svela lentamente, fino alla scena principale: la Sacra Famiglia con il bue e l’asinello, allestita nella Chiesa di Santa Maria in Arce, ciò che rimane del castello dove nacque papa Alessandro IV.
È un allestimento ricco di fascino che rimane per tutto il periodo delle festività. In giornate specifiche, quasi sempre il 26 dicembre e il 5 gennaio, il borgo si anima di nuovi volti: i manichini lasciano il posto a persone vere che vestono i panni dei protagonisti di questa tradizione secolare. I membri della Pro Loco e delle altre associazioni del paese, i ragazzi della Comunità Giovanile e talvolta anche attori noti, diventano parte di un'opera collettiva che coinvolge tutta la comunità. È un'esperienza che tocca il cuore, tutta da vivere in un weekend di scoperta e relax sui Monti Simbruini.
Il Presepe Vivente di Jenne, che ha ricevuto l’importante riconoscimento dalla Regione Lazio di manifestazione storica, non è solo un evento, è un viaggio nell'anima di un borgo che crea un sentimento collettivo nel più puro spirito natalizio