Quinto Orazio Flacco: il poeta del Carpe Diem


Quinto Orazio Flacco è uno dei maggiori poeti dell’antichità, autore di celebri capolavori come le Satire, le Odi e l’Ars Poetica o Epistola ai Pisoni. Visse nel I secolo a.C.;
spirito libero e amante dei valori della tradizione romana subì non poche delusioni dalle travagliate vicissitudini politiche e civili del suo tempo: la tragica fine della Repubblica, scossa dalla congiura di Bruto e Cassio, e l’ascesa di Augusto.
Nel 38 a. C. Virgilio e Vario lo presentarono a Mecenate, fu l’inizio di un’intensa amicizia che cambiò radicalmente la sua vita.
Carpe Diem, “cogli l’attimo” lontano dal chiasso delle città per vivere nell’armonia che solo la natura può dare, Orazio sintetizza così il suo pensiero e, nel farlo, immortala Licenza e la Valle Ustica come simboli di uno stile di vita sobrio e semplice. I boschi del Monte Gennaro; le fresche acque della Fons Bandusia, che molti identificano con il Ninfeo degli Orsini; il tempio della Dea Vacuna, sulle cui rovine è sorto il castello di Roccagiovine; il pagus Mandela, i campi che gli danno i buoni raccolti descritti nei suoi versi sono proprio i luoghi che circondano la Villa di Licenza, donatagli dall’amico Mecenate. Qui, come lui stesso racconta, si rifugiava per trascorrere “i suoi giorni migliori”. Un mondo autentico e affascinante, sospeso fra storia, natura e poesia, la cui bellezza, a distanza di secoli, è rimasta immutata.


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