Castello Orsini Cesi Borghese


Dove nacque la più antica accademia scientifica del mondo

Da roccaforte degli Orsini a culla della più antica accademia scientifica del mondo, il Castello Orsini Cesi Borghese di San Polo dei Cavalieri è il protagonista silente di una lunga storia.
Erano i primi anni del Seicento quando Federico II Cesi, sfidando l’autorità paterna, radunava attorno a se medici e studiosi fondando l’Accademia dei Lincei. Il castello di San Polo dei Cavalieri era la base per le loro spedizioni alla ricerca delle piante rare che crescono sui Pratoni del Monte Gennaro, che confidenzialmente chiamavano Anfiteatro dei Lincei.
I Cesi erano allora signori di San Polo dei Cavalieri solo da qualche decennio. Nel 1558, infatti, Paolo Giordano Orsini, genero di Cosimo I De’ Medici, vendette il feudo a un lontano parente: il Cardinale Federico Cesi, il prozio del giovane Federico II. Il Cardinale chiamò Gerolamo Muziano e maestranze della Scuola di Taddeo e Federico Zuccari, impegnati a decorare la Villa d’Este a Tivoli, per affrescare la sua nuova proprietà con paesaggi e scene mitologiche alternati a riquadri con gli stemmi delle casate imparentate: Cesi, Orsini e Medici. Cercava così di dare l’aspetto di un palazzo baronale a quella che era stata una prestigiosa fortezza medievale.
Il primo documento sul castello di San Polo dei Cavalieri risale al 978, quando il papa lo assegnò alla diocesi di Tivoli; ma nel 1081, però, Gregorio VII annovera il “Castrum Sancti Pauli in Jana (il castello di San Polo sul Gruppo del Monte Gennaro) tra i possedimenti del monastero romano di San Paolo Fuori le Mura.
L’intento del papa era chiaro: assicurarsi un caposaldo per il diretto controllo del territorio a nord e a est di Roma; il monastero era, infatti, un vero e proprio piccolo stato fedele alla curia, a differenza di Tivoli, città tradizionalmente vicina agli imperatori.
A lungo Tivoli cercò di riprendersi il castello senza mai riuscirci finché, nel 1390, Bonifacio IX lo dette in feudo agli Orsini che lo resero una vera e propria fortezza militare con possenti mura di cinta, quattro torri semicircolari ai lati e un mastio centrale.
Nel 1678, dopo il dominio Orsini e quello dei Cesi, il castello passò ai Borghese che se ne disinteressarono. A metà del Novecento fu mandato all’asta e acquistato da privati.

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