Colonne, statue e strade romane incastonate in un giardino di querce e lecci … Villa Manni è un suggestivo pastiche costruito sull’antichissima Trebula Suffenas
Trebula fu fondata dai Suffenates, una tribù degli equi che controllava i Monti Ruffi e i Prenestini. Nel 304 a. C., come tutti i centri della Val d’Aniene, fu assoggettata dai romani. Nel I secolo a. C. ottenne lo status di Municipio; è da questo momento che inizia un periodo di grande sviluppo dovuto in parte alla sua posizione strategica sul Passo della Fortuna (nodo di collegamento con Palestrina e Roma), e in parte all’appoggio della famiglia dei Plautii Silvani, originari di Trebula Suffenas, che godeva del favore imperiale. Oggi parte dei resti di Trebula Suffenas possono essere visitati nei giardini di Villa Manni. Nel parco, che si estende su una superficie di quattro ettari, sono collocati numerosi frammenti rinvenuti da Corrado Manni nel 1948, durante i lavori per la costruzione della villa. Con il gusto antiquario dell’epoca, sono stati incastonati nelle opere moderne realizzando fontane, porticati e spiazzi che propongono una visione insolita che fa da cornice ad ampi tratti di strade in basalto, i resti del foro, di un tempio e di alcune domus e parte di un complesso termale con una sala absidata dal pavimento in marmo bianco e nero. Frutto di un’epoca in cui la cura dei beni archeologici era lasciata anche all’iniziativa privata, Villa Manni rimane un luogo interessante da scoprire.
CURIOSITÀ
Come arrivare
Un suggestivo pastiche archeologico
Colonne, statue e strade romane incastonate in un giardino di querce e lecci … Villa Manni è un suggestivo pastiche costruito sull’antichissima Trebula Suffenas
Trebula fu fondata dai Suffenates, una tribù degli equi che controllava i Monti Ruffi e i Prenestini. Nel 304 a. C., come tutti i centri della Val d’Aniene, fu assoggettata dai romani. Nel I secolo a. C. ottenne lo status di Municipio; è da questo momento che inizia un periodo di grande sviluppo dovuto in parte alla sua posizione strategica sul Passo della Fortuna (nodo di collegamento con Palestrina e Roma), e in parte all’appoggio della famiglia dei Plautii Silvani, originari di Trebula Suffenas, che godeva del favore imperiale. Oggi parte dei resti di Trebula Suffenas possono essere visitati nei giardini di Villa Manni. Nel parco, che si estende su una superficie di quattro ettari, sono collocati numerosi frammenti rinvenuti da Corrado Manni nel 1948, durante i lavori per la costruzione della villa. Con il gusto antiquario dell’epoca, sono stati incastonati nelle opere moderne realizzando fontane, porticati e spiazzi che propongono una visione insolita che fa da cornice ad ampi tratti di strade in basalto, i resti del foro, di un tempio e di alcune domus e parte di un complesso termale con una sala absidata dal pavimento in marmo bianco e nero. Frutto di un’epoca in cui la cura dei beni archeologici era lasciata anche all’iniziativa privata, Villa Manni rimane un luogo interessante da scoprire.