Santuario della Mentorella


L’essenza della spiritualità

Costruito su uno sperone di roccia dei Monti Prenestini, il Santuario della Mentorella è avvolto in un panorama straordinario che sancisce uno splendido connubio tra natura e spiritualità.
Lo sguardo che si perde tra i monti, il silenzio quasi mistico, quell’alito di vento che accarezza il viso di chi arriva fin quassù: il Santuario della Mentorella suscita emozioni profonde in chiunque lo visiti.
La sua è la storia toccante. La chiesa esisteva già nel 594, quando papa Gregorio Magno la donò ai monaci di Subiaco, ma si dice che fu costruita dall’imperatore Costantino, e consacrata da san Silvestro papa, proprio dove sant’Eustachio ebbe la visione che lo portò a convertirsi.
Dal Quattrocento andò in rovina e solo dopo oltre due secoli, nel 1665, fu riscoperta da Athanasius Kircher. Lo studioso gesuita tedesco impegnò il resto della sua vita per restaurarla, coinvolgendo perfino l’imperatore di Prussia Leopoldo II; una dedizione totale che volle suggellare disponendo che il suo cuore fosse sepolto sotto l’altare maggiore.
È grazie a Kircher che oggi possiamo ammirare gli affreschi; splendide opere d’arte come il bel bassorilievo ligneo di Guglielmo da Chieti (XII secolo); il piccolo dipinto della Visione di sant’Eustachio, sull’acquasantiera; e la cappella che fece costruire sulla roccia più alta.
Il senso di pace e serenità di questi luoghi ha affascinato anche papa Giovanni Paolo II, che amava fare escursioni nei dintorni. Proprio a Karol Wojtyla il CAI ha dedicato il sentiero che da Pisoniano sale al Santuario, mentre è intitolato a Kircher il sentiero attrezzato che raggiunge la vetta della rupe.

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