Sapete come gli antichi commercianti romani garantivano il peso esatto delle loro merci? Con un ingegnoso sistema di certificazione che potete scoprire visitando la Mensa Ponderaria a Tivoli

È un piccolo bijou di età augustea incastonato nel cuore del centro storico, dove anticamente si trovava il Foro della città; adiacente all’antica basilica romana, poi trasformata nella Cattedrale di San Lorenzo.
Nella raffinatissima stanza rettangolare si trovano due tavoli di marmo, le “mensae”, con degli incavi, di varie misure, utilizzati per alloggiare i pesi ufficiali di riferimento per il grano, orzo, farina o altre merci.
Ogni particolare conferma che la Mensa Ponderaria era un ufficio di controllo (che garantiva la regolarità della compravendita) sotto la tutela di Ercole protettore dei commerci. Sui pilastri di sostegno delle mensae sono scolpite le clave, simbolo di Ercole; un pregevole bassorilievo dello stesso dio, con la clava in mano, si trova all’interno insieme a marmi preziosi.
La Mensa Ponderaria conferma sia l’importanza del commercio lungo l’antica Via Tiburtina Valeria sia, come certificano le iscrizioni, la ricchezza del curatore: il liberto Marco Vareno Difilo, magister della corporazione degli Herculanei, amministratori del Santuario di Ercole Vincitore. Nella stanza accanto Vareno Difilo fece allestire, sempre a proprie spese, anche un bellissimo Augusteum per onorare l’imperatore; un ambiente sfarzoso dai pavimenti di marmo, pareti affrescate e, al centro dell’abside, un’imponente statua seduta di imperatore. L’iscrizione dedicatoria del sacello, “ per la salute e il ritorno di Cesare Augusto”, fa pensare che la statua sia proprio di Augusto che il liberto potrebbe aver conosciuto quando l’imperatore veniva ad amministrare la giustizia proprio nel potente tempio tiburtino.