Porta Scaramuccia


Simbolo comunale della fine del potere feudale

Il bell’arco gotico di Porta Scaramuccia, fu costruito nella seconda metà del Trecento dopo l’ampliamento del borgo. Deve il nome a una “scaramuccia”, scoppiata nel 1570, tra Roviano e Arsoli per il controllo e l’uso del Fosso della Meliga.
Nel 1878 fu al centro di un nuovo scontro, questa volta politico-legale, tra Camillo Massimo, principe di Arsoli, e le nuove autorità comunali dell’Italia appena unificata.
Il sindaco, con la scusa di allargare la strada e perché l’arco era pericolante, fece abbattere Porta Scaramuccia; il principe, che aveva da poco acquistato il palazzo baronale di Roviano, pretendeva che la porta fosse considerata di sua proprietà e parte integrante dello stesso. L’intenzione era chiara: imporre ancora il potere feudale anche attraverso l’aspetto esteriore ritrasformando il palazzo in castello e così dar forza alle sue pretese di riscuotere canoni e servitù prediali.
La vicenda finì in tribunale: il principe non poté dimostrare alcun possesso e la vertenza finì con l’assoluzione del sindaco “per inesistenza di reato”. Cammillo Massimo comprese che non poteva più esercitare i privilegi feudali ma, pur di annettere la porta al castello, s’impegnò a versare una lauta somma al Comune per fare il cancello al costruendo cimitero e a ricostruirla a proprie spese; vi aggiunse quindi lo stemma di famiglia e una lapide in latino che tradotta recita: “Camillo Massimo, Signore di Arsoli, Roviano e Anticoli, ripristina l’arco di antica costruzione, dal volgo detto Porta Scaramuccia, rovinante e spaccato, a sue spese per decoro e ornamento del castello. Anno 1880”.



come arrivare



Organizza la tua vacanza in Val d'Aniene


Val d'Aniene MAG

Val d'Aniene MAG

La newsletter con le offerte, gli itinerari, i racconti della Val d'Aniene e tanto altro per te....




Val d'Aniene MAG

Val d'Aniene MAG

La newsletter con le offerte, gli itinerari, i racconti della Val d'Aniene e tanto altro per te....