Un viaggio nelle tradizioni della Val d’Aniene

Iscritto nel club dei Borghi Autentici d’Italia, Roviano è il custode delle tradizioni della Val d’Aniene e offre passeggiate in cui l’aspetto naturalistico s’intreccia con quello storico.

Nel centro storico svetta il Castello Brancaccio, sede del Museo della Civiltà Contadina. L’interessante raccolta etnografica e il Laboratorio della Pupazza, il fantoccio dei rituali festivi della Val d’Aniene, ne fanno una meta obbligata per chi è curioso o interessato alle antiche usanze. Una sezione del museo espone i cippi miliari della Via Tiburtina Valeria e della strada di servizio agli acquedotti romani rinvenuti nei pressi del maestoso Ponte Scutonico (96-98 d.C.), collegato al borgo da un percorso storico-archeologico che si raccorda con i romantici resti del Romitorio di Santa Maria dell’Oliva.

A piedi, o in mountain bike, strade rurali e antiche mulattiere vi faranno apprezzare i panorami sui monti circostanti e, se la stanchezza si fa sentire, il laghetto solfureo dell’Oreélla vi offre l’opportunità di rimettervi in forma con un bagno termale nella natura più vera. Le sponde del fiume offrono anche ottimi spazi per gli amanti della pesca alla trota.

Se venite a Roviano non dimenticate di assaggiare i cuzzi, la buona pasta rustica condita con sugo di pomodoro piccante, e Ju Salavaticu, un frittella con profumate e saporite erbe di campo.

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Come arrivare

Un viaggio nelle tradizioni della Val d’Aniene

Iscritto nel club dei Borghi Autentici d’Italia, Roviano è il custode delle tradizioni della Val d’Aniene e offre passeggiate in cui l’aspetto naturalistico s’intreccia con quello storico.

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Nel centro storico svetta il Castello Brancaccio, sede del Museo della Civiltà Contadina. L’interessante raccolta etnografica e il Laboratorio della Pupazza, il fantoccio dei rituali festivi della Val d’Aniene, ne fanno una meta obbligata per chi è curioso o interessato alle antiche usanze. Una sezione del museo espone i cippi miliari della Via Tiburtina Valeria e della strada di servizio agli acquedotti romani rinvenuti nei pressi del maestoso Ponte Scutonico (96-98 d.C.), collegato al borgo da un percorso storico-archeologico che si raccorda con i romantici resti del Romitorio di Santa Maria dell’Oliva.
A piedi, o in mountain bike, strade rurali e antiche mulattiere vi faranno apprezzare i panorami sui monti circostanti e, se la stanchezza si fa sentire, il laghetto solfureo dell’Oreélla vi offre l’opportunità di rimettervi in forma con un bagno termale nella natura più vera. Le sponde del fiume offrono anche ottimi spazi per gli amanti della pesca alla trota.
Se venite a Roviano non dimenticate di assaggiare i cuzzi, la buona pasta rustica condita con sugo di pomodoro piccante, e Ju Salavaticu, un frittella con profumate e saporite erbe di campo.