Fu davvero una sorpresa quando, nel 1911, si scoprirono gli affreschi della Chiesa di San Silvestro a Tivoli; un caso fortuito che ha restituito alla città uno dei più interessanti documenti d’arte medievale del Lazio.
Entrando nella Chiesa di San Silvestro sembra quasi di trovarsi di fronte a un enorme manifesto storico, alto più di dieci metri e magnificamente illustrato, che riporta alla memoria le lotte per la supremazia tra papato e impero.
Nelle Storie di san Silvestro papa e l’imperatore Costantino; nella Madonna e il Bambino, con i profeti e santi che mostrano i cartigli dell’Antico e del Nuovo Testamento; fino alla fascia con i dodici agnelli (gli apostoli) che sorregge la rappresentazione della Traditio Legis del catino absidale (Cristo tra san Paolo e san Pietro, al quale dà il rotolo con le leggi della Chiesa), non si può fare a meno di leggere l’affermazione della derivazione “divina” dell’autorità della Chiesa, a cui i nuovi regnanti devono sottomettersi.
Secondo la tradizione, comune ad altre chiese tiburtine, la Chiesa di San Silvestro sarebbe stata costruita dal papa tiburtino Simplicio (468-483). In realtà, anche se la cripta è molto antica, la chiesa attuale risale alla seconda metà del XII secolo, e stupisce la realizzazione, di poco posteriore, di un ciclo di affreschi così imponente e dallo spiccato carattere teocratico in una città tradizionalmente ghibellina.